Il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ha 40 anni

La legge del 1978 del Sistema Sanitario Nazionale ha principi fondanti di universalità, uguaglianza ed equità (al tempo il Ministro della salute era Tina Anselmi, prima donna ministro della Repubblica, vedi qui la storia). 

Il complesso di istituzioni e operatori sanitari che forma il SSN, è stato ringraziato dal Presidente della Repubblica Mattarella in occasione di questi primi 40 anni.

E Ottici e Optometristi dove si collocano? Sono pure loro parte del SSN?

Mi pare che non ci siano dubbi che infermieri e medici siano il nucleo principale del SSN. Ma attorno a loro ci sono molte altre competenze sanitarie, perché la salute, anche più della malattia, è un tema complesso. 

A questa pagina del Ministero della Salute sono elencate tutte le professioni che il Ministero della Salute regolamenta. E nell’insieme rappresentano un macrocosmo; oltre al medico, infermiere e ostetrica/o, ci sono: veterinario, farmacista, psicologo, odontoiatra (che si differenzia dal medico), e le professioni sanitarie della riabilitazione, tecnico sanitarie e della prevenzione; poi un operatore di interesse sanitario, le arti ausiliarie (tra cui l’ottico) e altre figure, fino ai volontari, non professionisti per definizione. Il primo intervento al convegno del Ministero della Salute (2018), di un’infermiera, auspica la collaborazione tra tutte le professioni e non pare davvero esserci alternativa.

L’elenco da sempre include l’ottico, perché è professione regolamentata e vigilata inclusa tra le "Arti ausiliarie delle professioni sanitarie". Un primo distinguo: ausiliario (è un aiuto, ma con propria autonomia) non equivale ad assistente (che sta "al lato" della figura principale e non è autonomo). 

Infatti, come arte ausiliaria (ossia come artiere), l’ottico ha una forte autonomia fin dalla sua regolamentazione nel 1928: agisce direttamente con la persona per la misurazione della vista e l’applicazione delle lenti a contatto (ad altri artieri è invece impedita "ogni manovra cruenta o incruenta” sulla persona). In completa autonomia, l’ottico

  • raccoglie le informazioni sensibili sulla salute (chiedendo un’autorizzazione per la privacy), 
  • effettua test e manovre a diretto contatto con la persona, in un ambiente che ha specifici requisiti igienico sanitari e con modi regolamentati dalla legge
  • realizza ausili/dispositivi su prescrizione medica o su prescrizione ottica propria, che sono anche forniti attraverso il SSN e per i quali la persona ha diritto di detrarre il costo dai redditi. 

Svolge insomma un chiaro ruolo di interesse sociale nel sistema della salute. Data l’ampia  autonomia dell'ottico, la definizione di ausiliario pare ormai obsoleta (e un D. Leg. del 1999 ha già tolto tale etichetta a varie altre professioni, un tempo ausiliarie). D’altra parte, queste competenze sono dell’ottico fin dal Rinascimento (osserva Cappa, 2014): occhiali e lenti sono stati sempre un’esclusiva.

Evidentemente l’ottico è uno degli operatori della sanità, ossia del SSN generalmente inteso. Si direbbe “oltre e fuori l’ospedale", ma non va dimenticato che ci sono ottici (e optometristi) in Italia che coordinano ambulatori ospedalieri di lenti a contatto e altri ottici (e optometristi) che lavorano o hanno lavorato negli ospedali pubblici. E molti di più sono gli ottici (e optometristi, alcuni definiti specialisti di refrazione o refractive specialists per uno strambo pudore) che lavorano quotidianamente nei ospedali privati e centri sanitari in convenzione con il SSN. 

Ottici e Optometristi stanno insieme da sempre. Se non tutti gli ottici sono anche optometristi (ossia con formazione specifica), certo tutti gli optometristi operativi in Italia sono anche ottici. E da tempo è chiaro che l’optometrista espande le competenze dell’ottico per la misurazione delle “disfunzioni visive” (alcune funzioni sono impedite all’ottico, in modo anacronistico viste le conoscenze e strumentazioni attuali, ma in modo di cui val la pena discutere viste le esigenze attuali delle persone). 

Pertanto, transitivamente, oltre all’ottico anche l’optometrista italiano contribuisce al SSN e alla salute dei cittadini, perché svolge sempre anche le funzioni di ottico, anzi le sviluppa.

Occhiali e lenti (diceva Sir Duke-Elder) sono forse il singolo trattamento sanitario che ha dato più benessere, a più persone, con minimi o nulli effetti collaterali.

Sistema Sanitario e Scuola caratterizzano una nazione. Prima della fine del 2018 ci piace unirci nel festeggiare i 40 anni del Sistema che si fa carico della salute di tutti noi.

Salute!

©Anto Rossetti