E’ tempo di concorsi pubblici (nello spirito dell’art. 97 della Costituzione).
Attualmente si sta svolgendo il concorso per la classe B07 Esercitazioni di Ottica, dà accesso al posto a tempo indeterminato (una volta era “ruolo” ma non più) per Insegnante Tecnico Pratico (ITP) negli istituti statali. Alcune centinaia i candidati per tutta Italia, con alcuni posti in molte province.
L’insegnante ITP ha completa autonomia didattica per tre discipline d'indirizzo: Esercitazioni di: (1) Optometria, (2) Contattologia, (3) Lenti oftalmiche, almeno per tre anni di formazione (Lenti oft. per cinque anni). Pertanto si tratta di materie importanti, indispensabili per costruire una professionalità dei futuri ottici. Inoltre, l’ITP può essere co-docente per Ottica e laboratorio e per Discipline sanitarie.
Mi pare auspicabile e ovvio che al concorso dovranno - in qualche forma - esserci prove per ciascuna delle discipline cui l’Itp potrà insegnare, cioè 5 diverse: una prova sull’optometria, una sulla contattologia, una su lenti oftalmiche, una sull’ottica, una sulle discipline sanitarie.
Più di 30 anni fa ho sostenuto un concorso ordinario (a Roma, con la fortuna di aver trovato il prof. Luigi Lupelli in commissione che brillava per competenza e rigore rispetto ad altri commissari). Le prove pratiche furono propriamente su ciascuno degli argomenti indicati: optometria, contattologia, lenti oftalmiche, oltre un eroico compitone a saggio sulle “Anomalie refrattive” (durata 8 ore) e un orale su normativa e pedagogia-didattica.
La somma degli esiti di ciascuna prova (sulle discipline che si potranno insegnare) dovrebbe idealmente costituire la graduatoria finale per l’accesso al posto di lavoro statale, cioè garantito, ma soprattutto capace di influenzare la formazione di generazioni negli istituti della Repubblica, fino alla pensione del docente.
Per analogia. In questo stesso tempo ci sono i concorsi per l’accesso all’insegnamento nei Conservatori di Musica, mi dicono concorsi durissimi, con prove molto impegnative, con clausure (singolo candidato chiuso da solo in una stanza a studiare e preparare il proprio materiale), con prove di performance/esecuzione finale di ore di musica. Al giudizio di prove così severe, si spera saranno posti docenti esperti ed equilibrati, estratti a sorte e non legati da rapporti con i candidati, perché si sa che il fattore umano è sempre molto critico, dev’esser monitorato con grande attenzione a partire dalla struttura generale dell’esame.
Tornando agli Itp. Per un’equilibrata valutazione delle competenze - è cosa assodata - serve usare un insieme di valutazioni, che si ottengono tipicamente con tre tipi di prove: scritto, orale e pratico. Ecco che c’è tutta l’opportunità di sondare durante l'esame le varie competenze degli aspiranti insegnanti almeno su optometria, contattologia, lenti oftalmiche, ottica, discipline sanitarie (oltre alla parte di pedagogia e didattica, che è stata valutata con test uniformi a livello nazionale per le varie classi).
Insomma, mi pare inevitabile un impianto severo, si tratta di posizioni dalle quali si può influenzare la vita di molte persone per molti anni. Ai docenti cui capitasse di essere scelti pur senza attenta valutazione su ciascun argomento, rimarrebbe solo la personale spinta etica a studiare e dedicarsi, ma non è un atteggiamento così generalizzabile.
Pertanto, un auspicio a colleghi e commissioni (che fanno un lavoro davvero complesso, solitamente sgradito, poco o nulla retribuito e anche esposto a responsabilità di ricorsi legali) di perfezionare il più possibile la valutazione per dare ai migliori una priorità in graduatoria, almeno avranno il beneficio di scegliere una sede più vicina a casa.
P.S.:
(a) Requisiti di accesso alla classe di insegnamento B07 Esercitazioni di Ottica. Per lungo tempo, requisito fu la “maturità” d’indirizzo + l’abilitazione come ottico previo esame di stato. Assurdamente, nei requisiti attuali non è più richiesta l’abilitazione. Questo significa che un docente Itp può trovarsi nell’assurda situazione di preparare gli studenti a un’abilitazione che non possiede… Si spera che la prossima riformulazione delle classi di concorso (pare imminente) oltre ai titoli specifici, per coerenza, reintroduca il requisito dell’abilitazione professionale per i docenti Itp.
(b) A voler essere rigorosi al mio concorso ordinario mancò una prova pratica di Ottica, come pare tuttora manchi in molti, se non tutti, gli esami di abilitazione per ottico. Ci ho pensato e propongo anche ai colleghi la riflessione: perché non chiedere agli esami abilitazione (come a quelli di concorso) di dare forma a un sistema ottico? Solo come esempio: costruisci un sistema telescopico galileiano, kepleriano, o in genere un sistema afocale, o un microscopio? Con una lavagna magnetica e varie lenti a disposizione ci si mette poco (se uno sa cosa fare!). Oppure di identificare la posizione dell’immagine dopo il passaggio in un sistema prismatico complesso (capovolta? invertita? entrambe?). Non sono abilità da tutti e chi è meritevole dovrebbe “averne merito”.
(b) Essere co-docente significa insegnare con altro docente, nel caso per ottica (fisico o ingegnere solitamente) o discipline sanitarie (medico o biologo solitamente). Spesso si intende - malamente - che uno è docente “principale” (il “laureato”) e l’altro è docente “secondario” (l’Itp). Invece, la normativa dice che è davvero co-docenza, che ciascuno ha il proprio piano di studio/lavoro, proprie attività didattiche, proprie valutazioni/voti (tipicamente al docente laureato i voti scritto e orale, all’Itp i voti pratici); solo che a termine dell’anno il voto è unico e all’inizio d’anno i due docenti devono concordare un piano di studio. Le scuole che adottano l’interpretazione che il docente laureato decide e l’Itp esegue mi pare tutta sbagliata, per norma, per essenza e anche per didattica.