Abilitazione professionale di ottico, 2023

Della nuova Ordinanza (2021) per gli Esami di abilitazione, si era già discusso qui, normativa che aveva superato quella del 2016, veramente confusa.

Ad ottobre di quest’anno 2023 si terrà il primo esame con la conclusione del ciclo di corso secondo il nuovo programma (“Buona scuola”) partito nel 2017 che porta varie novità.

Prendo l'occasione per ricordare che l’Abilitazione di Ottico necessita di un esame di Stato, alla presenza di docenti (di nuovo anche dell’ITP in modo formale per ogni commissione) poi di rappresentanti del Ministero della Salute, della Regione e della Categoria. Insomma non è come qualche ignorante in malafede blatera cioè che gli ottici si qualificano on-the-job…. L’Ordinanza ribadisce che non è così, e da molti decenni.

Altri aspetti nati anche dalla discussione con altri colleghi docenti.

:-) Per accedere all’esame è ora indispensabile possedere la “maturità" (cioè aver superato l’esame di Stato, ci sono ancora minime pendenze con qualifiche storiche ma insignificanti); non è sempre stato così nelle varie ordinanze, ma ora questo punto è chiarito: non sono più possibili esami a fronte di esperienze non ben definite.

:-⎟ Secondo la Ordinanza "Bianchi" hanno diritto di accesso all'esame senza prove d'accesso quelli che hanno sostenuto esami delle tipologie indicate, per un totale di 15CFU di ambito Fis e almeno 15CFU Bio & Med. Non pare molto ma così è. Bisogna fare attenzione, perché alcuni esami di optometria all’università sono afferenti al settore Fis01 e in tal caso quell'esame non può essere conteggiato per i 15CFU, né fatta la media per il credito. Invece se afferisce a Fis03 o Fis07 va bene. Anche questo criterio non è ben chiaro ma così è. Ovvero, se lo studente non ha i 15CFU+15CFU specificati, seppur laureato, non potrà sostenere l’esame di abilitazione. Sta all’istituto e i docenti verificare il possesso dei requisiti e far la media per avere il credito (max 30 punti), non è più il punteggio finale della laurea. 

:-/ Anche gli studenti laureati presso corsi di laurea in ottica e optometria italiani con piani di studio privi di CFU di ottica oftalmica e/o lenti oftalmiche e/o occhialeria, possono accedere all’esame. Le ordinanze precedenti mettevano in evidenza che per essere ammessi era necessario dimostrare una formazione equivalente per “durata e contenuti” a quella degli studenti interni. Ovvio che nessuna formazione e nessun esame può essere “equivalente" a una formazione quinquennale di Esercitazioni di lenti oftalmiche (previsto dal 2017).

:-/ Inoltre, il solo possesso del titolo di laurea in ottica e optometria può essere specchio di piani di studio anche molto diversi (in quanto i requisiti della laurea sono generali per tutta la classe L30 Scienze e tecnologie fisiche e che gli Atenei hanno non assoluta ma ampia autonomia nell’articolazione dei piani di studio, anche tra un anno accademico e l’altro). 

:-⎟ Per l’Ordinanza non sono previste prove di accesso per il laureato in ottica e optometria: va direttamente all’esame. Poco male se la sua formazione è buona, ma molti studenti non sanno se sono idonei a sostenere l’esame che si svolge in altro contesto. L’idea che non credo ottimale ma più praticabile, è quella di una esercitazione pre-esame nei laboratori, che permetta al candidato esterno di confrontarsi con l’attrezzatura disponibile e di avere un'idea dei potenziali contenuti (comunque credo vada permessa solo a chi è già iscritto per motivi di frequentazione dei laboratori e di copertura assicurativa).

Ormai la scelta delle scuole statali dove ho lavorato era per

  • un esame scritto (Ottica, Discipline sanitarie, Inglese, Diritto)
  • un esame pratico con cinque prove pratiche relative alle esercitazioni: di Optometria, Contattologia, Lenti oftalmiche, Discipline sanitarie; la quinta prova è un riconoscimento di immagini che si riferisce a tutte le esercitazioni (ad es. una mappa topografica, un occhio rosso, un fondo oculare). Ovviamente c’è un occhiale da realizzare e una forma che ci è parsa comoda ed efficace è il montaggio di una sola lente, riprendendo i centraggi dell’altro occhio con lente monofocale già montata con identificazione della lente e identificazione di una lente multifocale (con trattamenti, ecc.).

Effettivamente manca una prova pratica di Ottica ma credo la Commissione ci possa pensare (ad es. realizzare un sistema ottico di telescopio a partire da varie lenti date, con i laser multiraggio e le lavagne magnetiche può essere fattibile e non troppo complesso da gestire o identificare un fenomeno ottico rappresentato in una foto o in un oggetto).

Un esame di Stato con molte complessità e molto impegno per l’istituto, i docenti e gli esperti, un contributo all’istituto è frequente e anche giustificato.

Ormai ordinanze fioccano spesso ma questa non è delle peggiori…

[Novembre 2023: apprendo con stupore che nelle scuole statali del Friuli Venezia Giuglia quest’anno non si è svolto nessun esame di abilitazione nella sessione 2023, nonostante ci fossero 12+6 potenziali candidati. Non mi pare una buona notizia. Ci tengo a segnalare che non sono personalmente coinvolto in nessun modo.]


©Anto Rossetti